gli “Aquiloni” di Stefano

Il video è stato girato tra i colli bolognesi ed i laghi di Suviana con l’intento di richiamare, tramite le immagini, il viaggio di ricerca che ognuno di noi compie dentro se stesso, nel proprio percorso di vita, una ricerca interiore inevitabilmente condizionata dagli incontri che segnano il nostro cammino. L’idea centrale è quella che noi esseri umani siamo aquiloni guidati dal vento, ma possiamo decidere di andare contro corrente e fare in modo che il vento rimanga un nostro fedele alleato, senza mai diventare un vincolo. “Aquiloni” è infatti un inno all’unicità dell’essere umano e alla continua ricerca del senso profondo della vita, in cui ogni uomo è protagonista spaesato. Una ricerca che a volte lo mette nella condizione di voler abbandonare tutto; ecco allora che “Aquiloni” vuol ricordare e sottolineare il valore di ognuno di noi, la ricchezza del proprio mondo interiore, nella diversità di essere e di amare. Se gli aquiloni, nell’immaginario collettivo, rappresentano la libertà, nel brano diventano anche emblema dell’essere umano, sospinto da venti e correnti che sembrano guidarne il percorso; l’uomo è un aquilone che percorre il suo tragitto, il cammino della vita, evolvendo ad ogni incontro, evento, esperienza, ma restando libero e sempre più consapevole della propria identità ed unicità. Il testo vuol essere, pertanto, un appello e una rivendicazione di tale libertà e, al contempo, della necessità e del diritto di proteggere la bellezza che ancora rimane in noi e attorno a noi.

Il video traduce visivamente parole e significato del brano, ma anche del racconto dal titolo “Dialogo tra un albero e un aquilone”, con cui è voluto aprire l’intero album, affidandone la narrazione alla voce di Ivano Marescotti, uno dei più grandi attori del nostro panorama cinematografico e teatrale. Si tratta di una sorta di prologo che dà il via al viaggio musicale dell’album il quale, idealmente, prosegue con il singolo “Aquiloni”. Questo è la title track e il singolo di lancio dell’album, non a caso: è la chiave di lettura di tutta l’opera, caratterizzata da un sincretismo artistico che, del resto, rispecchia proprio la poliedricità di Stefano. Una ricerca che si concretizza in un’opera pluriartistica, che unisce letteratura, musica, teatro, arti visive.

L’album, prodotto e arrangiato da Giancarlo Di Maria, è composto da nove tracce che includono sette pezzi inediti, una cover del brano “La lettera che non scriverò mai”, portato al successo da Fiorella Mannoia, e il prologo introduttivo, recitato da Ivano Marescotti. Il progetto si arricchisce della preziosa collaborazione di Giò Di Tonno, nel brano “Indispensabile”, di Iskra Menarini in “Mozambico” e di Rebecca Pecoriello nel singolo di lancio “Aquiloni”, di cui la cantante pescarese è anche autrice.

L’arrangiamento, colorato dal pianoforte e da un piccolo organico d’archi, con qualche apertura cinematografica, rimane elegantemente al sevizio della composizione e diventa contrappunto vocale dei due protagonisti.Il disco è arricchito da un bellissimo booklet interamente illustrato da Patrik Fongarolli Frizzera, noto per il suo progetto artistico “Il lato fresco del cuscino”.

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